
Nono album per i francesi
Nemo, autori di un fresco e coinvolgente hard rock progressivo. Per chi scrive i
Nemo rappresentano uno degli esempi migliori in questo ambito stilistico, un ambito che strizza l'occhio ai migliori
Dream Theater, ai
Rush, e a certi sinfonismi tipici della tradizione progressive francese,
Ange in primis. I contenuti di
Coma non si discostano da quelli espressi nei dischi precedenti, e con essi anche il livello qualitativo e tecnico rimane pressochè invariato, al solito, molto alto. Sei brani piuttosto estesi nella durata, tra i quali si contraddistingue la bella opener
Le coma des mortels, oltre 11 minuti in cui i
Nemo mostrano fieri il proprio arsenale prog, tra chitarre affilate, ritmi complessi, tastiere e pianoforti che contribuiscono in modo determinante a rendere il paesaggio sonoro sottile e fiabesco e una sezione ritmica potente e solida. La parte del leone la recita comunque il chitarrista cantante
Jean Pierre Louveton, un ottimo musicista che alla chitarra sciorina frasi e trame sempre molto ispirate, forte anche di un virtuosismo mai esasperato o fine a sè stesso. Degna di nota anche la più breve
Tu n'est pas seul, un brano più riflessivo che evidenzia l'animo più raffinato di questa ottima band. Il disco scorre via che è una bellezza e non mancherà davvero di appassionare chi è solito muoversi tra queste note. I
Nemo sono, da diversi anni ormai, una confortante sicurezza. Bravissimi!
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